Il progetto prevede la creazione di un nuovo inse-diamento sui terreni un tempo occupati dall’industria Pirelli e tutt’ora localizzati all’interno di un tessuto con una importante presenza industriale: Pirelli, l’Oreal, Lavazza, Fiat Iveco…. oltre ad un tessuto di piccole e medie aziende che formano un importante distretto industriale.
La lettura del territorio di via Torino a Settimo Torinese, ha suggerito come tema di fondo progettuale quello di assumere la condizione postindustriale non solo come occasione per operare su terreni compromessi dalla presenza originaria dell’industria e oggi disponibili ad accogliere processi urbani innovativi ma anche come opportunità, alla scala locale, per legare il nuovo intervento alla domanda abitativa prodotta del distretto industriale del nord est torinese, nel tentativo di ricreare connessioni forti fra comunità e sistema produttivo, anche nell’ottica di sperimentare nuove forme di welfare. In questo contesto, focus del progetto è la costruzione di una comunità di persone, intesa come rete di rapporti sociali basati su abitanti che interagi- scono attraverso interessi comuni e che condividono la scelta di abitare in un quartiere dove sperimentare modi di vita sostenibili, capaci di connotare il nuovo quartiere in modo da definire un elemento di ricono- scibilità forte e di attrazione nei confronti del territorio esterno.
Il concorso chiedeva la progettazione preliminare di un intervento residenziale di housing sociale costituito da 43.333 mq di superficie utile di pavimento, integrato da servizi locali e urbani, sull’area di proprietà della società Pirelli Tyre a Settimo Torinese. L’area di progetto, di complessivi 93.460 mq deve destinare allo spazio pubblico almeno 56.076 mq di cui almeno 37.062 mq da destinare a verde oltre a 5.205 di aree verdi e spazi aperti pubblici da destinare alla realizzazione dell’asse centrale di uso pubblico del progetto denominato “Broadway”. La “Broadway” è il cuore del nuovo intervento lungo il quale trovano concentrazione il commercio e i servizi con la possibilità di essere usufruito dagli abitanti esterni, definendo una nuova centralità, un nucleo centrale di luoghi di incontro accessibili e di buona qualità e un nuovo punto di riferimento per il quartiere, la città di Settimo e i comuni dell’intorno.
Il progetto non parte prioritariamente dai volumi costruiti e ricava quindi il vuoto come spazio residuale, ma piuttosto dalla essenziale caratterizzazione dello spazio che diviene, a questo punto, spazio tra le cose e sul quale queste si confrontano.
Questi sono i gli elementi concettuali dello schema che abbiamo definito di vuoti comunicanti.