La valorizzazione del progetto originario degli anni ‘60, la lettura attenta del costruito e la successiva ri-significazione e ri-nominazione degli spazi, hanno portato alla definizione di nuove qualità spaziali. Le scelte progettuali messe in atto si configurano dunque come completamento del progetto originale e non come rifacimento, mantenendo intatti i caratteri architettonici dei fronti su via Genova, utilizzando le attuali partiture di facciata e le regole compositive preesistenti dei blocchi per gene- rare una rinnovata immagine della scuola.
TOPOGRAFIA DELL’APPRENDIMENTO
L’importanza pedagogica data al tempo e allo spazio, considerati come dispositivi messi in atto per stimolare movimento, autonomia e esplorazione, ben espressa nel bando, è molto simile alla concezione filosofica alla base della relatività generale formulata da Einstein, lo spaziotempo.
Il tempo non è assoluto ma dipende dalla velocità e dal riferimento spaziale considerato; gli aspetti cronologici e spaziali sono inscindibili, correlati e modificati da campi gravitazionali capaci di deflettere la luce e rallentare il tempo.
Il ripensamento dello spazio per l’apprendimento della scuola Fermi vuole essere un’occasione per riflettere sull’importanza del progetto come strumento per gene- rare scenari possibili.
La proposta è quella di creare una topografia connettiva e relazionale a diverse velocità, alla portata di tutti, capace di facilitare ma allo stesso tempo mettere alla prova capacità e immaginazione. Tale spazio è pla- smato, deflesso potremmo dire, dalle tre dimensioni dello sviluppo culturale: quella corporea, espressiva e co- gnitiva. Esse rappresentano i campi gravitazionali della pedagogia contemporanea. La topografia diventa un facilitatore, un luogo dove le prossimità vengono accentuate e le distinzioni tra pubblico e privato non sono più barriere o separazioni ma bensì momenti di confronto e condivisione.
DIMENSIONE CORPOREA
Il concetto di corporeità, intesa come esperienza sensoriale, viene tradotto in una superficie pensata per diventare luogo di scoperta e avventura, azze- ramento dei limiti tra interno ed esterno.
L’area dedicata al gusto, sviluppata lungo l’asse nord-sud, dispone di un affaccio preferenziale sull’area esterna dove trova posto un orto didattico per sensibilizzare tutti sulle tematiche alimentari, generando consapevolezza e responsabilità.
La vetrata a sud-est consente guadagni di calore durante l’inverno, mentre in estate è ben ombreggiata dal porticato. Le zone di raccoglimento sono parte dei cluster ma si relazionano fortemente con gli spazi comuni e l’atrio.
DIMENSIONE ESPRESSIVA
Gli ambienti dell’espressività sono posizionati nell’ala ovest, beneficiando così di un cortile esposto a nord e protetto dalla strada al piano terra. Al piano terra arte e mestieri mentre al primo musica e teatro. Il patio esistente viene recuperato per rafforzare il legame tra i laboratori. La tribuna dei ragazzi al piano terra si apre sullo spazio pubblico per facilitare i momenti di confronto con il quartiere. Verso la viabilità pubblica, laboratori e palestra mantengono i caratteri architettonici propri delle facciate esistenti; si propone un miglioramento energetico dall’interno.
DIMENSIONE COGNITIVA
I cluster sono collocati nei blocchi dove attualmente sono ospitate le aule.
La biblioteca è intesa come punto di riferimento per la scuola e momento di confronto con il quartiere.
Cluster, biblioteca e spazi comuni si contraddistinguono da un’elevata propensione alla trasformazione, adattabili a necessità, caratterizzati da continuità e permeabilità visiva. I patio consentono di eliminare le barriere tra pubblico e privato, l’atrio viene bucato per aumentare il senso di unitarietà.