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RIQUALIFICAZIONE DELLA SCUOLA PASCOLI A TORINO

LO SPAZIO PER L’APPRENDIMENTO
Ripensare lo spazio per l’apprendimento significa svincolarsi dalla visione dell’aula come unico luogo deputato all’insegnamento, dove la trasmissione del sapere avviene in modo unidirezionale e passivo, anche a costo di uniformare e non valorizzare le differenze.
La pedagogia contemporanea porta a concepire i nuovi spazi per la scuola come un flusso continuo di ambienti, perlopiù semitrasparenti, senza stacchi, un luogo dove i tempi ed i ruoli si dilatano, le densità variano in funzione delle necessità.
Questo atteggiamento progettuale trova forti limitazioni nelle applicazioni sull’esistente. Un’attenta lettura delle reali potenzialità inespresse e delle qualità proprie degli edifici storici, unita ad una operazione di risignificazione e rinominazione degli spazi, conduce al ripensamento della scuola come luogo di conoscenza e crescita culturale prima ancora che di semplice luogo di istruzione e insegnamento.
SCUOLA INCLUSIVA
Il progetto della nuova scuola Pascoli passa necessa- riamente attraverso il ripensamento del proprio ruolo all’interno del contesto socio-culturale cittadino, partendo dal suo rapporto con il quartiere e la città.
Cit Turin è l’unico quartiere di Torino con il nome esclusivamente in piemontese ed è fortemente caratterizzato da edifici Liberty, art Déco e Neogotici; via Duchessa Jolanda è un asse importante per il quartiere, collegando piazza Bernini a Porta Susa, passando per piazza Benefica.
Nel ripensare gli accessi e la visibilità dell’Istituto, diventa importante riferirsi alle specificità usando il linguaggio proprio del quartiere e della città. Il porticato, il bow-window e il ballatoio diventano materiale di progetto con i quali generare nuove modalità di apprendimento.
Il progetto prevede una sequenza di spazi a diffe- renti gradienti di utilizzo, dove luoghi pubblici, semipubblici e privati si intrecciano generando vitalità e interazione.
ABITARE LA SCUOLA
La scuola viene intesa come casa della cono- scenza, un nuovo centro civico, un luogo di vita, frequentazione, scambio e vivacità intellettuale, apertura e inclusione; valorizzare le differenze partendo dalla consapevolezza che allievi, genitori e insegnanti sono diversi.
Il portico è il luogo dove la città e la scuola condividono esperienze, un piccolo polmone protettivo dove incontrarsi, esporre, comunicare, promuovere o estendere le attività del centro civico e della scuola.
La biblioteca, baricentro dei flussi pubblici e semipubblici, rimane a disposizione del quartiere anche oltre l’orario di utilizzo della scuola. La caffetteria autogestita posta sul mezzanino si affaccia sulla doppia altezza della biblioteca e del portico, un prezioso affaccio sul mondo esterno. È un luogo scarsamente strutturato, declinabile ad usi extra scolastici una tantum.
LA SCUOLA PARTECIPATA
L’area genitori è un luogo strutturato per incentivare la partecipazione degli esterni alle attività scola- stiche, un luogo sempre aperto e polifunzionale, può ospitare piccole riunioni associative, corsi extra scolastici, incontri. Si affaccia sulla palestra con la quale dialoga per mezzo di una gradonata confi- gurabile.
La palestra è lo spazio polifunzionale e flessibile per eccellenza. E’ il connettore del piano terra e mezzanino, su di essa di affacciano l’atrio, la passerella e l’area genitori che, di fatto, ne è parte attiva. La sua estrema versatilità e configurabilità, simile alle macchine teatrali o agli spazi industriali, consente di ospitare attività scolastiche ed extrascolastiche (aula magna, cinema, concerti, performances teatrali e di danza) oltre a poter essere utilizzato, in sostituzione del cortile, durante gli intervalli.

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