L’ex convento rappresenta la porta di accesso alla città di Caluso. In tal senso, il tema dell’accoglienza è stato il motore sul quale si è sviluppato il progetto di rifunzionalizzazione del complesso. Il Convento viene inteso come un luogo ‘da abitare’ nel quale abitanti, aziende e turisti possano trovare un punto di riferimento. Per questo motivo è importante che l’intervento accol- ga attività diverse, potremmo usare il termine mixité, ovvero funzioni capaci di catalizzare interessi differenti e rendere vitale l’intervento. All’interno trovano posto gli spazi di accoglienza visitatori, il caffè letterario con affaccio passante su piazza e chiostro, il nucleo conferenze, il punto vendita dei prodotti locali nel quale far confluire tutte le realtà produttive presenti sul territorio, le sale espositive, il salotto cittadino, lo spazio giovani, la foresteria, le sale associative e la biblioteca. La nuova rampa pedonale consentirà l’accesso pubblico al piano primo senza ausilio di ascensore, generando una promenade architecturale che permetterà ai visitatori una fruizione inconsueta del magnifico chiostro.
Il parco spurgazzi è il luogo del tempo libero; per questa sua vocazione alla condivisione e allo scambio si è scelta una soluzione progettuale estremamente versatile e semplice. I concetti alla base sono quelli della macchina pubblicitaria, palloni aerostatici gonfiati ad elio e sospesi a mezzaria tra le stupende chiome degli alberi che abitano il parco. La loro configurazione apparentemente libera restituisce l’impressione che la copertura segua l’andamento degli alberi, colmando- ne i vuoti. L’immagine finale è quella di un grappolo di Erbaluce, astratto, bianco opalescente, che di notte si trasforma in una lampada a led multicolori. Per il viticoltore la vendemmia rappresenta una festa. In occasione della festa dell’uva Erbaluce, la copertura del parco potrebbe diventare un ulteriore elemento di coinvolgimento della popolazione simulando la vendemmia, andando alla raccolta dei palloni bianchi sparsi sul territorio di Caluso come fossero chicchi d’uva.
il rifugio La Rocca del Castellazzo è un belvedere panoramico sulla piana di Caluso e verso il lago di Candia. Da qui si dirama il sentiero delle pietre bia- nche che conduce alle colline dell’Erbaluce. L’ipo- tesi progettuale è di valorizzare il paesaggio della città attraverso un’esperienza di vita, un’emozione fuori dall’ordinario. In analogia ai rifugi montani e ai bivacchi urbani, si immagina di realizzare una piccola unità esplorativa da collocare in punti notevoli del territorio. Di anno in anno il rifugio Erbaluce di Caluso potrebbe trovare posto in luoghi sempre diversi generando a livello comunicativo curiosità e aspettativa. Si tratta di un piccolo oggetto in legno, prefabbricato e assemblabile, confortevole e accogliente, panoramico. Recandosi all’ex Convento, i potenziali fruitori scopriranno la possibilità di soggiornare nel rifugio per brevi soste (merende, pranzi, cene) o pernotti. In sinergia con i ristoratori e albergatori locali, il rifugio consentirà a Caluso e all’Erbaluce di far parlare di sé e attrarre nuovi fruitori.
i materiali Le scelte materiche riconduno ai temi di temporaneità e reversibilità. La rampa pedonale del Convento in legno micro lamellare a vista, prefabbricata, è di fatto una doppia trave che funge da parapetto, distanziata da un’anima calpestabile. La copertura del parco, così come gli elementi comunicativi da dislocare sul territorio, sono elementi leggeri ed economici in pvc, facilmente movimentabili e sostituibili, garantendo nel tempo un’immagine periodicamente rinnovabile. Il rifugio è composto da pareti in legno lamellare Xlam a vista, dove struttura e isolamento termico si fondono a creare un ambiente accogliente ed economico. Coinvolgendo nel progetto un prefabbricatore locale di strutture in legno in qualità di partner tecnico, a fronte di un ritorno mediatico/pubblicitario, si potrebbero sostenere i costi realizzativi del rifugio.