La proposta progettuale per il recupero del complesso edilizio trae origine dall’analisi dell’esistente, dalla lettura della città, del tessuto urbano e dal rapporto che il manufatto ha con il contesto, dai principi del pensiero razionalista della Casa Littoria con la quale instaura un profondo rapporto dialettico senza mai voler entrare in competizione con essa.
Questi sono i presupposti su cui è stato impostato il progetto del TEATRO, inteso come luogo di incontro: incontro tra società e cultura, incontro tra città e architettura. Dove il foyer rappresenta il filtro e punto di unione tra interno ed esterno, tra il teatro e la società.
Il teatro ha da sempre messo in scena i vari aspetti della vita e delle persone. Le scenografie e gli attori portano gli spettatori lontano nel tempo e nello spazio. Ecco che il teatro diventa legame di culture e tempi.
Ecco che il teatro diventa legame di culture e tempi. Sono proprio questi aspetti che hanno determinano l’humus su cui impostare le riflessioni progettuali. Riflessioni che spaziano dai presupposti teorici del razionalismo (architettura oltre la materia, rivestimento come interfaccia tra materia e apparenza, stratificazione delle quinte e dei piani percettivi, profondità smaterializzate, rarefazione della massa architettonica, instabilità delle relazioni interno/esterno), alla lettura dell’ambiente costruito, impegnandoci nella ideazione di un teatro contemporaneo in un ambiente storico qualificato. Le analisi e gli studi condotti per la formulazione della proposta progettuale ci hanno permesso di riflettere sulle sale per lo spettacolo, intese come manufatti architettonici in cui la forma non deve essere solo conseguenza della funzione, ma bensì sintesi tra la città e la geometria analitica a cui appartengono quell’insieme di linee e volumi.
Partendo da tali presupposti, lo scopo del progetto è stato quello di realizzare un primo lotto funzionale completamente autonomo e autosufficiente, ottenuto trasformando l’attuale sala cinematografica in un adeguato spazio a doppia altezza per il foyer e i servizi accessori (biglietteria diurna, notturna, guardaroba e servizi igienici) e realizzando un nuovo corpo di fabbrica addossato al foyer ospitante una platea e una galleria rispettivamente capaci di 250 e 170 posti a sedere.
Il foyer, orizzontale e neutro, è un ricettore di viste che ordina la sequenza di spazi interni. Rappresenta il nucleo dell’intervento, realizzato attraverso lo svuotamento del volume attuale, con il mantenimento delle pareti longitudinali della sala cinematografica e la creazione al suo interno di una scatola trasparente arretrata rispetto al filo di fabbricazione con lo sviluppo di un portico lungo tutto il fronte di ingresso creando un percorso in cui la successione degli spazi connettivi ne costituisca la spina dorsale.
Nel secondo lotto funzionale abbiamo deciso di inserire tutte le altre funzioni, importanti ma non decisive per la vita del teatro, come la caffetteria, gli uffici, la sale conferenze e le aule didattiche.
Il tutto nel pieno rispetto della struttura originaria, senza alterare nessuna facciata e garantendo un facile raccordo tra il primo e il secondo lotto funzionale. Infatti i due lotti risultano divisi solo da una parete che una volta eliminata creerebbe spazi fluenti che si compenetrano senza soluzione di continuità.
Scalone d’ingresso, atrio, passaggi, corridoi e porticati costituiscono uno spazio unico, impreziosito sia dall’uso dei materiali, che dal calibrato rapporto di volumi.